Altri sei mesi per le indagini, li ha richiesti il sostituto procuratore Lucia Cameli che conduce l’inchiesta sulla strage del bus di Mestre dell’ottobre 2023, in cui persero la vita 22 persone e 15 rimasero ferite. D’accordo con il procuratore Reggente Stefano Ancillotto che ha sostituito Bruno Cherchi andato in pensione per raggiunti limiti d’età. Il termine previsto sarebbe stato domani , ma mancano ancora alcuni tasselli per chiudere il cerchio sulle responsabilità della tragedia, per cui per avere un quadro bisognerà aspettare la prossima primavera. Numerose le ipotesi formulate e tante le perizie eseguite dall’esame del corpo dell’autista morto nell’impatto del bus , l’esame autoptico ha infatti escluso il malore, a determinare lo sbandamento del mezzo sarebbe stata la rottura dello sterzo e poi il varco nel guard rail del cavalcavia in fase di ristrutturazione ma in quel tratto ancora non sistemato. Due punti che vanno analizzati con previsione per capire eventuali responsabilità, lo sterzo rotto per difetto di fabbricazione, di manutenzione o montaggio ? Tre ipotesi che chiamano in causa soggetti diversi e poi in che termini il varco sul ponte ha inciso nella strage? Al momento ci sono quattro indagati ,l’ad della linea azienda proprietaria dei bus, due tecnici ed un funzionario del Comune di Venezia
Proroga alle indagini
79
PROVINCIA: VENEZIA
articoli precedenti